Francesco Piccolo ce ne ha raccontate di storie nella nostra intervista sul suo ultimo libro La bella confusione, tra aneddoti su Fellini e Visconti.
Quando gli abbiamo chiesto di parlarci del suo libro cult, però, ci ha invitati a leggere una storia che si sposta verso Praga, ai tempi della Primavera, dove artisti e intellettuali cecoslovacchi si vedevano sempre più privati della propria libertà di pensiero.
Stiamo parlando de L'insostenibile leggerezza dell'essere di Milan Kundera.
Questa scoperta romanzesca non si limita all’evocazione di alcuni personaggi e delle loro complicate storie d’amore, anche se qui Tomáš, Teresa, Sabina, Franz esistono per noi subito, dopo pochi tocchi, con una concretezza irriducibile e quasi dolorosa.
In una Praga invasa dall'Unione Sovietica, i quattro protagonisti del romanzo di Kundera sono legati tra loro da un filo di avventure amorose che porterà il lettore a porsi domande che vanno ben oltre la trama stessa.
Tomas, chirurgo di successo che a causa di un articolo su Edipo nel quale rivolge accuse ai comunisti cecoslovacchi, perde il lavoro e si ritrova a fare il lavavetri. La sua compagna Tereza, fotografa e barista, è follemente innamorata di Tomas a tal punto da accettare i suoi continui tradimenti. Sabina, una delle amanti di Tomas, è una pittrice disinibita apparentemente disinteressata a legami duraturi. Franz, professore universitario sposato, ha una relazione con Sabina che confessa alla moglie, ma si ritroverà solo non appena Sabina lo abbandonerà poiché insostenibile per lei l'idea di perdere la propria indipendenza.
Seguiamo questi eventi nel bel mezzo della guerra fredda, in un'Europa del 1968 dove i luoghi stessi condizionano le esperienze dei protagonisti e mutano attorno a loro.
Un libro che racconta come il pensiero del bene condizioni la vita di una persona quanto il male
L'autore si serve di queste due coppie per addentrarsi nell'animo umano, per portarci a riflettere su come ogni azione che compiamo non torna indietro, così come la vita stessa, bella e temibile, poiché non replicabile.
Da romanzo sembra mutare in un trattato di filosofia, dove quella leggerezza citata nel titolo, ci ricorda che ogni nostra scelta, ogni nostra esistenza, è leggera, insignificante quasi, poiché momentanea e non impattante sull'equilibrio che il mondo ha. Un equilibrio interamente suo del quale non ci accorgiamo, poiché concentrati unicamente sul senso della nostra vita, per noi estremamente pesante.
Gli eventi narrati dal punto di vista di ognuno dei quattro personaggi ci riveleranno anche il loro destino in modo indiretto, tramite flashback, flashforward e salti spaziali dalla Repubblica Ceca alla Svizzera, dall'America alla Cambogia.
Noi non possiamo fare altro che invitarvi ad addentrarvi in questo romanzo emblematico sul senso della vita e dell'amore.
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