Con gli occhi degli altri

I racconti di viaggio sono punti di vista che si spostano nello spazio ma anche nel tempo. E sempre con un carico di significati nuovi.

Lo straordinario Viaggio in Sicilia (nell’edizione Adelphi del 2022), ad esempio, è un’esperienza che percorre il Mediterraneo da est a ovest attraverso centinaia di chilometri di acqua, ma anche attraverso centinaia di anni; 838, per essere precisi.

È infatti il 6 ottobre 1184 quando Ibn Jubayr, poeta, funzionario, viaggiatore, pellegrino, in una parola, intellettuale, lascia il porto di Acri, sulle coste della Palestina, per tornare a occidente, verso Al Andalus, dove la terra dell’Islam si tuffa nell’oceano. Il suo viaggio lo porterà a toccare terre esotiche, immerse nel grande mare che unisce i tre continenti, Asia, Africa ed Europa. Farà tappa in un’isola all’estremo nord dei domini musulmani al centro della distesa d’acqua, in cui credenti e infedeli vivono insieme, con difficoltà ma anche con profitto reciproco, dando vita a una commistione unica di differenze che crea ricchezza.

L’autore, con l’occhio esperto del viaggiatore e dell’amministratore, racconta la traversata della Sicilia normanna, esempio di convivenza tra una dinastia cristiana e una popolazione in buona parte musulmana, specie nelle grandi città. A Ibn Jubayr non sfugge ad esempio la funzionalità del modello che vede la corte cristiana servirsi senza problemi di funzionari, artigiani e artisti di entrambe le religioni, con l’unico discrimine che essi siano capaci e preparati. Un mondo che prospera nell’essere crocevia di genti e culture. Un esempio di quello che potrebbe essere un modello di convivenza tra mondi che proprio in quel momento si stanno scontrando con le crociate.

Il tempo raccontato dall’autore è quello dei ricchi stati islamici tra l’Oceano Indiano e l’Atlantico, in cui fioriscono le arti e in cui matematica, astronomia e filosofia raggiungono vette di sapere prima ineguagliato. Ai margini di questa koinè giace il mondo “dei Franchi”, un occidente barbaro e aggressivo, che minaccia la pace fin lì garantita dai califfi e dal sovrano dei cristiani (di Costantinopoli).

Viaggio in Sicilia continua a essere prezioso a distanza di secoli: offre infatti un punto di vista spiazzante per un moderno lettore europeo, che vede ribaltati sul proprio continente tutti gli stereotipi di arretratezza e barbarie che da secoli la prospettiva bianca riserva al resto del mondo. Una lettura utile anche perché racconta il Mediterraneo per quel che è sempre stato fino a poco tempo fa: una cerniera tra terre e un luogo di scambio tra culture e non, come si è spinti a pensare oggi, un confine tra mondi e un muro tra esseri umani che non si devono incontrare. Una prospettiva attualissima, perché racconta di un mare che è via di transito, certo, ma anche luogo di pericoli mortali, da cui tutti gli esseri umani in difficoltà hanno il diritto di essere salvati. Tutti, nessuno escluso.

Messaggi talmente attuali che sembra incredibile abbiano quasi 850 anni, e così preziosi da meritare ancora di essere letti.

Non leggetelo se credete che la tecnologia abbia reso superflua la geografia: spostarsi significa vivere.

Non leggetelo se pensate che la geografia “giusta” sia quella che avete imparato a scuola: in questo libro l’Europa sta sotto, e l’Africa sopra.

Non leggetelo se pensate che tutti i racconti invecchino: lo fanno solo quelli che non hanno nulla da dire.