Gli incubi che ciascuno di noi ha, nascosti da qualche parte nella mente, hanno preso vita. Spinti solo dal desiderio di eliminare i loro ospiti, questi mostri, nelle loro molteplici forme, sono diventati un problema da combattere. Di fronte a questa crescente minaccia, la Casta delle Epeire è stata istituita come braccio armato della Chiesa per combattere le creature dei sogni.
Quante volte vi siete svegliati nel cuore della notte, spaventati e irrequieti perché un incubo vi ha fatto visita, solo per poi realizzare, con enorme sollievo, che si era trattato solo di un sogno e, una volta aperti gli occhi, tutto era svanito ed eravate padroni della situazione?
Ecco, nel mondo di Oneira le cose non sono così semplici.
In questo fantastico universo gli incubi esistono e vivono sotto forma di strane creature, che tentano di scacciare i propri ospiti mentre stanno dormendo.
Per correre ai ripari è stata istituita la Casta delle Epeire, il braccio armato della Chiesa che difende i sognatori dai loro incubi più segreti.
I fantasmi e le altre creature sovrannaturali che CAB e Federica Di Meo hanno immaginato farci visita, devono dunque stare molto all’erta.
Tra i combattenti c’è Arane, la protagonista del manga pubblicato da Star Comics, al suo primo volume in Italia.
È una madre, una guerriera e ha un segreto con sé che la Chiesa non deve assolutamente scoprire. Un manga seinen made in Europe (se non sapete di cosa si tratta, ci pensa l'articolo di Valentina Lotti a spiegarvelo) dove Francia e Italia si trovano gemellate: da una parte il giovane CAB, sceneggiatore di manga parigino, e ideatore di Oneira, dall’altra Federica Di Meo, mangake italiana, tra le prime ad aver abbattuto la barriera del formato giapponese nel nostro paese.
Mi sono sempre occupata di fantasy, nei manga precedenti, ma non ho osato mai fino a questo punto
L’abbiamo intervistata a Lucca Comics and Games 2023 e, con splendido sorriso e parlantina brillantissima, Federica ci ha raccontato la bellezza di lavorare su un soggetto così emotivamente ricco, dove fantasy, horror e rapporto madre-figlia si uniscono in un’unica storia.
Le difficoltà ci sono state, certo, ma forse non sono quelle che potremmo immaginare.
A quanto pare, infatti, scrivere un messaggio d’autore che invogli alla lettura, senza citare gatti o pasticcini come di solito i mangaka amano fare, è più complicato di disegnare scene di battaglia, scontri sanguinolenti e mostri della notte. Ma per saperne di più, ascoltate la nostra intervista e vedrete che anche voi sorriderete sornioni come un bei gattoni.
... non è vero, Federica?
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