La forza del desiderio in Diario di una cagna

LA VIDEOINTERVISTA

Il corpo, croce e delizia di ogni disegnatore. 
Non c'è nulla che sia paragonabile, per chi sappia tracciare linee su un foglio, alla sensazione di dar vita a una figura con dinamismo e forza.
Se poi quei corpi sono rappresentati in tutta la loro verità, attraverso pose e situazioni che sappiano valorizzarne l'intima bellezza, allora il graphic novel che metta il corpo al proprio centro può sortire notevoli risultati estetici e indurre a riflessioni significative sul rapporto che ciascuno intrattiene col proprio corpo. 

È il caso di Diario di una cagna, pubblicato dalle edizioni Oblomov.
Il risultato del lavoro congiunto di Céline Tran, sceneggiatrice francese, e Grazia La Padula, fra le più brave fumettiste emerse negli ultimi anni, non soltanto in Italia. 
È la storia di Elise, autrice per una rivista femminile, che ha da poco passato i cinquant'anni.
Casualmente, Elise scopre che suo marito la tradisce. Benché la rivelazione la sconvolga, Elise dissimula, finge di non sapere nulla.
Ma intende scoprire chi è l’amante.
Si mette sulle tracce dell’altra. Quel che non può immaginare, però, è che questa caccia diventerà la chiave per aprirsi a un mondo di possibilità inesplorate: Elise riscoprirà infatti il suo corpo e si riapproprierà della sua sessualità, trasformando quella che sembrava essere la frustrazione di una donna "messa in un angolo" da educazione e ruoli sociali in una rivincita gioiosa, esplosiva e - perché no? - anche politica. Una metamorfosi che i disegni di La Padula sanno illustrare con grande finezza e vigore, coinvolgendo chi legge in una malia ipnotica che è movimento di corpi, colori, densità.

Un libro da sfogliare pagina dopo pagina, come si dischiudono i petali di un fiore esotico.
Un viaggio nel desiderio, inteso come danza con il proprio corpo e con quello altrui.
Diario di una cagna è un fumetto stupendo, dalla cui grazia lasciarsi rapire con fiducia. Venite a scoprirlo!