Come vi sentireste se, di punto in bianco, non riconosceste più voi stessi e il mondo che vi sta attorno?
Come reagireste se, invece di vedere ciò che fino ad un istante prima era un luogo a voi noto, vi apparissero di fronte vividi dettagli di posti e persone mai viste?
Le alternative sono due: potreste temere di essere impazziti e lasciarvi sprofondare nella paura, oppure potreste cominciare a scavare in quegli sprazzi di vite tanto diverse dalla vostra, dando vita a un romanzo appassionante.
Cristina Comencini ha percorso la seconda via. Il risultato è il libro che abbiamo fra le mani e del quale parliamo con l'autrice.
Donne comuni, per questo straordinarie, e diversissime fra loro, ma con lo sguardo laterale sulla complessità degli eventi che sono chiamate a vivere. La Comune di Parigi, la Rivoluzione bolscevica, la Resistenza, la rivoluzione sessuale: quattro epoche di ribellione narrate attraverso quattro donne come tante, per questo straordinarie.
Più di 4 anni fa, periodo della mia vita complicato, ho avuto queste amnesie temporanee totali che durano poco, circa 1 minuto. Io non lo so, perché non ero presente, non ero me. Ho cominciato a pensare alla prima, così come è apparsa, ed è diventata narrazione: quei dettagli si sono incarnati in personaggi
Flashback, come ci spiega la scrittrice, sceneggiatrice e regista, è frutto di un evento di per sé traumatico: non riconoscere più nulla, nemmeno sé stessi, e intravedere particolari completamente sconosciuti, non dev'essere facile per nessuno.
Dopo esserci assicurati di non avere alcun problema fisico, in una situazione del genere, potremmo addentrarci ed interrogarci a lungo sulla scomposizione dell’Io, ma difficilmente otterremmo delle risposte certe e incontrovertibili.
Perché non affidarsi, quindi, all’arte e alla letteratura, facendone strumenti d'indagine per arrivare a una più piena comprensione di ciò che sta fuori di noi e nel contempo ci definisce come appartenenti a una medesima storia?
Cristina Comencini ha colto lo spunto datole da quesa esperienza per accogliere e approfondire quella frammentazione dell'Io che sembrava suggerirle, con uno slancio e un respiro narrativo che forse lo stesso Pirandello avrebbe avallato.
Quando riemergi capisci che cosa ti è capitato, e credo che nel libro ci sia quella sensazione: uno strano benessere, perché finalmente non sei obbligato ad essere sempre e solo te stesso. Hai questa sensazione di vita piena, ma che non è riferita solo a te. Dopo un’amnesia ero molto stanca, però allo stesso tempo mi sembrava che ci fosse una cosa da capire lì
Nella nostra intervista, l’autrice ci porta più da vicino nella fitta tessitura storica ordita attorno a quelle che considera alla stregua di «quattro antenate», le protagoniste di Flashback.
Eloisa è una cocotte del gran mondo di fine ‘800, figlia illegittima e dall’infanzia difficile, prostituta d’alto bordo che vive con un’amica fotografa la quale è tutto il contrario di lei: due lati dell’identità femminile, tra corpo dato e corpo sottratto.
La ragazza vivrà l'esperienza irripetibile e seminale della Comune di Parigi, avvicinandosi a donne di diversa estrazione e formazione, senza però sentirsi completamente accettata per quello che è e quello che è stata.
Con Sofia ci spostiamo nella Russia del 1917, durante la Rivoluzione Bolscevica. A San Pietroburgo la donna si innamorerà di due uomini e rimarrà incinta nel pieno di una fase storica d'impatto tellurico, offrendoci su di essa un punto di vista nuovo, più ad altezza degli occhi e intriso di umanissime incertezze di quelli che hanno spesso dato forma ad un racconto collettivo la cui eco arriva fino ai giorni nostri.
Elda è invece, per certi versi, la figura più affascinante delle quattro, perché al carattere romanzesco aggiunge un elemento di verità biografica: è l’unica donna, fra quelle raccontate da Comencini, ad aver veramente vissuto
Mi è apparsa e l'ho cercata. In Friuli ho trovato anche la sua fotografia, che è struggente perché racconta la storia di una ragazza poverissima che a 15 anni va a lavorare in fabbrica, sola con una madre e un fratellino
Attraverso la sua voce, l’autrice rilegge per noi gli eventi che muovono dall’8 settembre e arrivano all'esperienza delle Brigate Rosse, filtrandone il portato storico col racconto di una donna che cerca ostinatamente e orgogliosamente il proprio posto nell’Italia a cavallo di tre decenni.
L’ultima eroina, infine, sarà al centro della rivoluzione dei corpi. L'emancipazione sessuale nella Londra degli anni ’60 sarà il terreno sul quale Sheila si innamorerà di un cantante rock al punta di annullarsi. Scopriremo, con lei, una femminilità diversa, quella post-guerra.
Una femminilità di ribellione.
È come se fossero legate, progrediscono una dietro l’altra ma rimangono legate. C’è l’Europa perché è il posto del mondo in cui la libertà delle donne è non completamente realizzata, ma lo è più che da altre parti e sicuramente le rivoluzioni di cui racconto, nella parte minima della vita, sono importanti per tutti noi
Flashback è una narrazione collettiva e individuale al tempo stesso: una polifonia di voci che attraversano la storia d'Europa degli ultimi due secoli, riuscendo a rimanere singolarmente leggibili e intense. Cristina Comencini ha scritto il suo romanzo più forte e maturo, una storia calata in un eterno presente che scorre impetuosa verso una foce ancora di là dall'orizzonte.
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