Pensare di poter fallire in qualcosa non mi ha mai trattenuto dal farlo. Mi sono lanciata e sono diventata una scrittrice di successo. Non nel senso della persona che ora sta seduta davanti a voi, "scrittrice di successo": ma nel senso che sono riuscita a scrivere.
Quando era una bimba, Elaine Cynthia Potter ignorava che si potesse avere la luce anche dopo il tramonto.
Le sue giornate, in una piccola città di una piccola isola nella piccola repubblica dominicana, erano scandite dai ritmi della natura. Fiori, piante e animali la circondavano e comprendevano interamente, come di lì a qualche anno avrebbero fatto i grattacieli di una grande città.
Nel mezzo, un'infanzia e un'adolescenza come tante, e perciò uniche.
E poi la scelta di un nuovo nome per sé, come un battesimo per celebrare la nuova nascita di una nuova sé stessa, per affrancarsi da una storia di legami pesanti come catene.
La storia che oggi Elaine Cynthia Potter ci raconta è la storia di com'è diventata Jamaica Kincaid.
La storia di come la consapevolezza del mondo abbia preso forma e spessore in lei attraverso la conquista della lingua che quel mondo poteva raccontare.
«E chi era veramente quella bambina? (Allora non lo chiesi perché allora non sapevo chiedere ma lo chiedo adesso). E chi aveva fatto il suo vestito?».
Un mondo di storie di uomini e donne, bambini e anziani, come gli affluenti di una storia più grande, collettiva, il cui disegno può essere interamente compreso solo prestando attenzione ai dettagli, e cercando di prestare una voce a coloro cui una voce è stata negata.
Sofferenze familiari, distacchi, epifanie e cadute, la natura e la cultura come frutti dei due alberi cresciuti nel giardino dell'Eden: l'albero della vita e l'albero della conoscenza.
Ma ogni storia di paradisi perduti è soprattutto una storia di conoscenze negate, di violenze e prevaricazioni. Una scrittrice che non intenda la letteratura come un'attività meramente consolatoria o volta all'intrattenimento lo sa bene e - se è onesta come Jamaica Kincaid - attraverso la sua opera può cercare di offrire cura e risarcimento.
Jamaica Kincaid, nei suoi libri (e anche nell'ultimo, splendido e brevissimo Biografia di un vestito, pubblicato come tutta la sua opera da Adelphi), riesce a riportare sotto lo stesso cielo la biografia della quale è il frutto, riflessioni sulla storia del popolo afroamericano e sul senso profondo della letteratura, considerazioni sul giardinaggio e su quel che comporta il prendersi cura di una pianta, di un essere umano o di una storia.
Buon ascolto a tutti, e buona lettura.
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