La redazione segnala

32 Grammy: il peso dell'anima (di Beyoncé)

Illustrazione digitale di Ilaria Coppola, 2023, diplomata al Liceo artistico Volta di Pavia

Illustrazione digitale di Ilaria Coppola, 2023, diplomata al Liceo artistico Volta di Pavia

Ricordate il premiatissimo film di Alejandro González Iñárritu, 21 grammi - Il peso dell'anima?
Bene: è tempo di aggiornare le statistiche. Da ieri, l’anima pesa 11 Grammy in più.
Per la precisione, 32 Grammy sono il nuovo peso del soul, che poi è quasi la stessa cosa.

Nella notte dei premi assegnati dalla Recording Academy, c'è una sola regina: Beyoncé, anzi, Queen B. 
L'incontestata regina della musica black, detentrice assieme al marito Jay Z del trono per la power couple più in vista del west (... perché i due saranno pure di casa a New York, ma i Grammy, in fondo, si assegnano a Los Angeles) porta nelle reti del suo strascico argentato una pesca miracolosa.
Sono quattro riconoscimenti: miglior album dance/elettronico con Renaissance, miglior canzone R&B per Cuff It, best recording dance/electronic e performance R&B.
Sommiamo questi wonderful achievements a quelli conquistati da miss Knowles nelle precedenti edizioni, e il record stabilito nel 1997 dal direttore d'orchestra Georg Solti, che di Grammy ne aveva vinti 31, viene battuto sul filo di lana di una notte in cui è l'astro di Beyoncé a risplendere, di una luce nera e abbagliante.  

Dopo di lei, insomma, il diluvio.

Diluvia sui Måneskin, defraudati di un (forse troppo) atteso premio come migliori nuovi artisti dell’anno dalla cantante Samara Joy, che col suo jazz morbido e accessibile potrà celebrare la gioia implicita nel cognome.

Diluvio – di emozioni, però - su una navigata interprete e autrice di matrice folk-country come Bonnie Raitt, che si aggiudica la statuetta per la canzone dell'anno. Proprio così: Just Like That prende spunto da un trapianto di cuore, che evidentemente non ha lasciato indifferenti i giurati.
Adele ha vinto nella categoria miglior performance pop per Easy on Me

Diluvio di applausi anche per l'ex One Direction Harry Styles, che si porta a casa il riconoscimento per il miglior album dell'anno con il suo Harry's House.
E qui Queen B avrà forse qualcosa da obiettare, visto che è la quarta volta che il riconoscimento le sfugge. "Peccato", avrà forse pensato Jay Z, seduto in platea tra la claque tributata a una moglie la cui popolarità è ormai nettamente superiore a quella di cui gode lui (che peraltro non sembra soffrirne), "quel Grammy ci sarebbe stato una meraviglia, fra il camino in marmo napoleonico e il kilim persiano del 1600".

A proposito di Persia, nella notte dei Grammy arrivano anche le eco di quel che sta succedendo a Teheran, fra le strade della protesta: è stata Jill Biden a consegnare il premio per la canzone che ispira cambiamenti sociali nel mondo a Baraye, inno delle proteste in Iran, di Shervin Hajipour, ex concorrente della versione iraniana di American Idol, arrestato dopo che il brano attraverso il quale denunciava la repressione in atto nel suo Paese è diventato virale, attirando su di sé gli strali dei censori del regime.

I vincitori dei 65esimi Grammy sono stati scelti da circa 11 mila membri della Recording Academy. Ecco alcuni dei vincitori:

Album dell'anno: Harry's House di Harry Styles
Registrazione: About damn time di Lizzo
Canzone dell'anno: Just like that di Bonnie Raitt
Artista emergente: Samara Joy
Performance pop solista: Easy on Me di Adele
Performance di un duo/gruppo: Unholy di Sam Smith e Kim Petra
Album dance/elettronico: Renaissance di Beyoncé
Album rap: Mr Morale & The Big Steppers di Kendrick Lamar
Canzone R&B: Cuff it di Beyoncé
Album Pop: Harry's House di Harry Styles
Album Urban: Un verano sin ti di Bad Bunny
Album Rock: Patient number 9 di Ozzy Osburne
Canzone Rock: Broken Horses di Brandy Carlie
Performance Rock: Broken Horses di Brandy Carlie

Una pioggerella gentile e rinfrescante accoglie infine Viola Davis nell'olimpo dei cosiddetti "EGOT", cioè quegli artisti che nella loro carriera hanno vinto un Emmy, un Grammy, un Oscar e un Tony. L'attrice conosciuta anche per Le Regole del Delitto Perfetto ha vinto il Grammy per l'audiolibro Finding Me, tratto dal suo memoir, andando così a far compagnia a Whoopi Goldberg, John Legend, Rita Moreno, Mel Brooks.

Rgistriamo un po' di meritatissimo EGOTismo, infine, anche per la bravissima Lizzo, che resta in lizza con il suo Special al quale viene assegnato il premio per la miglior registrazione. E anche questo è un record, se è vero che - in fin dei conti - "record" e "registrazione" nella lingua inglese sono sinonimi. Ci vediamo stasera davanti al Festival di Sanremo, mi raccomando. Nell'attesa, nutriamoci di buona musica e mettiamo su un po' di Grammy.

Musica, maestro!

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