Diario di bordo

Il governo Truss e l'insalata

Venerdì 21 ottobre

Se c’è una cosa che contraddistingue i leader veri è il linguaggio, che deve essere chiaro, comprensibile, ma soprattutto breve.
Lo short cut è essenziale, come insegnano Dante Alighieri, Ernest Hemingway e Winston Churchill.

Mario Draghi ha questa capacità: “whatever it takes” in fin dei conti erano solo tre parole, come il “veni vidi vici” di Giulio Cesare.

Ieri si è ripetuto, affermando che l’opposizione tedesca al price cap sul gas equivale al finanziamento della guerra di Putin.
Queste parole sono destinate a risuonare nei colloqui al Quirinale per la formazione del nuovo governo italiano, così come la sua precedente definizione di “pupazzi prezzolati” per coloro che avevano fatto cadere il suo governo.

Di Berlusconi, invece, si può solo dire una cosa: parla troppo.

Di sicuro, Draghi non andrà in pensione; lo ha bene in mente Giorgia Meloni (nota: scrivo prima di sapere come andrà il colloquio con Mattarella); la premier in pectore, la non ricattabile, la Migliore tra i Migliori, però, non sa se nel suo futuro c’è Evita Peron – che sul letto di morte mormorò “volveré y seré millones” ("tornerò e sarò milioni") – o Liz Truss, che ha resistito meno di un cespo di insalata in frigorifero (un giornale popolare, il Daily Star, aveva lanciato un concorso: ha vinto il cespo)..

Due parole su Liz Truss, però si impongono.
La signora (“Thatcher è la mia guida”) aveva proposto un audace programma economico, di quelli che piacciono anche qui alla destra: tagliare le tasse ai ricchi, per favorire la ripresa economica. La cosa buffa è che non le hanno risposto la classe operaia (esiste ancora?) o i sindacati con uno sciopero generale, quanto la City e la Bank of England che le hanno chiesto se non fosse diventata pazza. E così Truss è caduta proprio per mano di quelli che voleva privilegiare e l’Economist ha fatto la copertina sulla Britaly, in cui si lamenta per il fatto che loro inglesi imperiali sono diventati come noi pizzaioli – pazzoidi e inaffidabili, oltre che declinanti - e per il confronto si sono arrabbiati prima gli inglesi e poi gli italiani.

Chissà che cosa resterà del governo Meloni I…. Forse Giorgia riuscirà a battere il record di Liz Truss, sei settimane a Downing Street.
Lo short cut affronta lo short government.     

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