Bassa marea

Stiamo per diventare otto miliardi

Ormai ci siamo: il 15 novembre, secondo una stima delle Nazioni Unite, la popolazione mondiale raggiungerà la cifra fatidica di 8 miliardi di persone.
Ma l’ONU esorta governi e opinione pubblica non cedere all’allarmismo demografico: “È vero che sovrappopolazione, cambiamento climatico, migrazioni di massa e conflitti pongono gravi problemi al nostro pianeta, ma sono tutti risolvibili, se c’è la volontà di farlo” dice la dottoressa Natalia Kanem, direttrice dello UN Population Fund, il fondo delle Nazioni Unite nato per il supporto delle popolazioni in situazioni di crisi.

Del resto, il quadro è più complesso di quanto suggerisca di per sé la pietra miliare degli 8 miliardi di umani.
Eravamo un miliardo nel 1800, due miliardi nel 1927, tre miliardi nel 1960, quattro miliardi nel 1974: per cui da allora, in poco meno di cinquant’anni, siamo raddoppiati.
Ma il tasso di crescita della popolazione del mondo, dopo avere raggiunto un apice del 2 per cento l’anno verso la fine degli anni Sessanta, è ora sceso a meno dell’1 per cento.

Inoltre, la situazione è molto diversa da una regione all’altra.
Circa il 60 per cento della popolazione mondiale, secondo una stima dell’ONU, vive in Paesi con un livello di fertilità sotto il cosiddetto livello di sostituzione (quando una popolazione si rinnova mantenendo lo stesso rapporto fra nascite e decessi di generazione in generazione), calcolato in una media di 2,1 figli per ogni donna: nazioni, insomma, dove la popolazione diminuisce.

Al lato opposto dello spettro, appena otto Paesi, tra cui Nigeria, Etiopia e Filippine, rappresentano metà della crescita demografica mondiale prevista da qui al 2050, e uno di questi, l’India, dovrebbe superare l’anno prossimo la Cina come paese più popoloso del mondo. Insomma, da qualche parte, nel mondo industrializzato, stiamo diventando troppo pochi; da qualche altra, nel mondo emergente, siamo troppi. In attesa che Elon Musk o qualche altro stabiliscano una colonia su Marte, dove probabilmente andremo a stare quando non ci sarà più abbastanza posto sulla Terra.

Popolazione mondiale e sviluppo sostenibile. Crescita, stagnazione e declino

Questo libro illustra il ruolo svolto dai comportamenti demografici nelle disuguaglianze socio-economiche, nei conflitti interni e internazionali, nella morbilità e nello sviluppo sostenibile

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