Mercoledì 11 maggio
Certe volte, la Storia fa degli strani scherzi, e non solo in Ucraina.
Così può succedere che mentre tutti siamo in attesa dello scontro finale tra i nazisti nell’acciaieria e le truppe scelte di macellai ceceni dell’Hitler a Mosca, nell’Irlanda del Nord (super-feudo dei conservatori inglesi) sia stata eletta primo ministro una giovane signora bionda di nome Michelle O’Neill, che non era quello che ci si aspettava. Sì, perché O’Neill è cattolica, nazionalista, repubblicana, segretaria del Sinn Fein, lo storico partito irlandese braccio politico dell’IRA (suo padre ne era membro e un suo cugino di 14 anni venne ucciso in un’operazione dei servizi segreti inglesi) e tutti i giornali inglesi l’hanno mostrata mentre porta la bara di Martin Mc Guinness, uno storico comandante dell’IRA, e dei più tosti.
Certo, sono storie di mezzo secolo fa che però tutti ricordano, perché fu la prima “guerra civile” in Europa dopo il 1945.
Protestanti (più ricchi) contro cattolici (più poveri) nelle sei contee dell’Ulster – il primo bastione del colonialismo inglese, quello che nelle previsioni di Marx sarebbe stato la nemesi di tutto - rivolta dei cattolici, Londra manda l’esercito che ci resterà decenni; e poi Belfast, divisa in due dalle barricate, il “Bloody Sunday” di Londonderry, le bombe a Londra e Birmingham, l’atrocità della Thatcher che lascia morire di fame dodici detenuti repubblicani, l’ex viceré dell’India Lord Mountbatten ucciso in un attentato spettacolare.
E poi musica, film, ballate, gli U2, romanticismo, tradimenti, terrorismo internazionale…. Tutto questo, per la necessità di trovargli un nome, è chiamato ora “the troubles”, “i disordini”; una parola neutra di un passato lontano.
Ma ora, con l’elezione (storica) della signora O’Neill (l’incubo dei conservatori, che la considerano una specie di brigatista) al parlamento di Belfast, ricominceranno i “troubles”?
Nessuno lo sa, eppure siamo sul lato ovest dell’Europa, quello più pacifico.
Per essere avvolti nell’atmosfera:
Un film da vedere assolutamente: “Belfast” di Kenneth Branagh, che racconta – in poesia – come tutto cominciò (e la struggente scena di Everlastin’ love nella sala da ballo la trovate su You Tube).
Un libro consigliato: “Milkman”, di Anna Burns, più tragico e sicuramente meno romantico.
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