La redazione segnala

Napoli nei libri e nel racconto di scrittori e artisti

Illustrazione digitale di Ginevra Sacchi, 2023

Illustrazione digitale di Ginevra Sacchi, 2023

L’odore del tufo si attacca alle narici mentre una distesa di teschi, le capuzzelle, lascia a bocca aperta i visitatori. È il Cimitero delle Fontanelle, la somma rappresentazione del culto dei morti e delle superstizioni che rendono la città affascinante e antica, velata e sotterranea e in quel silenzio riecheggia il nome di Maradona, invocato come un santo nei recenti festeggiamenti per il terzo scudetto e si accendono i riflettori sulle contraddizioni che ogni forma d’arte ha saputo raccontare: Napoli, luce e ombra, scherzo e malinconia, miseria e nobiltà.

Teatro e cinema raccontano Napoli

E proprio da qui si può partire, da uno dei volti più noti, quello di Totò, che fa solo da apripista alla moltitudine di personaggi teatrali e cinematografici, attori e registi, che hanno brillato in ogni dove, come i vincitori di Oscar Gabriele Salvatores e Paolo Sorrentino, visionari e malinconici. Al fianco di Totò anche l'immenso Eduardo De Filippo, figlio d’arte (Eduardo Scarpetta suo padre) che è riconosciuto come uno dei maggiori autori del Novecento, e le sue opere teatrali sono state tradotte e rappresentate in tutto il mondo. Meno noto al pubblico Annibale Ruccello, altra voce colta del teatro napoletano.

Massimo Troisi, poeta della cinepresa, ideatore di sketch e lungometraggi dal piglio riconoscibile e acuto è figlio del modo di raccontare sagace dei napoletani; così come Luciano De Crescenzo, cresciuto insieme a un altro volto noto, quello di Carlo Pedersoli, alias Bud Spencer. De Crescenzo con la sua cultura ha saputo raccontare la culla della civiltà che è il ventre di Napoli, nei suoi libri di immediata comprensione sulla storia antica, ma è da citare soprattutto il capolavoro Così parlò Bellavista, libro best seller e film.

La doccia è milanese perché ci si lava meglio, consuma meno acqua e fa perdere meno tempo. Il bagno invece è napoletano: un incontro con i pensieri.

Così parlò Bellavista, Luciano De Crescenzo

Napoli nei libri

Un altro sguardo, anch’esso avvolto dal mistero – quello della sua identità – ha raccontato Napoli nei romanzi, nella serie e nei film che ne sono stati tratti: parliamo di Elena Ferrante, de L’amica geniale e del successo planetario dei quattro volumi legati alle vicende di Lenù e Lina, ma anche dell’opera prima L’amore molesto cogliendo l’occasione per nominare anche un altro importante regista napoletano, Mario Martone.

Dal nome Ferrante ci si può collegare a quello di Domenico Starnone, a cui viene attribuita l’identità dell’autrice legandola anche a quella della scrittrice e traduttrice Anita Raja, sua consorte. Starnone è autore di romanzi che hanno dato vita a film come La Scuola e Auguri Professore, noti al grande pubblico. Lo segue a ruota Maurizio De Giovanni, il suo commissario Ricciardi e I Bastardi di Pizzofalcone sono uno spaccato che sa raccontare con le ambientazioni e le caratterizzazioni dei personaggi quelle strettoie storiche e metaforiche che tra sacro e profano dipingono Napoli. E ancora Valeria Parrella, Diego De Silva, Lorenzo Marone e la poesia sottile e trasparente di Erri De Luca, il volto di Napoli delicato e struggente.

Parlando di letteratura non ci si può dimenticare di due donne dalla penna moderna e dallo stile unico: Anna Maria Ortese e Matilde Serao. La prima, che a Napoli ha solo vissuto e non ne era originaria, attraverso il suo scrivere schietto e pungente ha descritto magia, brutture e viscosità di una città così piena di contraddizioni da essere difficilmente inquadrabile.

Come tutte le mostruosità, Napoli non aveva alcun effetto su persone scarsamente umane, e i suoi smisurati incanti non potevano lasciare traccia su un cuore freddo

Il mare non bagna Napoli, Anna Maria Ortese

Matilde Serao invece fa parte di quella scuola di donne di cultura di cui si parla troppo poco: autrice e giornalista con suo marito Edoardo Scarfoglio fondò Il Mattino, il quotidiano che tutt’oggi i napoletani leggono. Qui potete leggere un approfondimento che le abbiamo dedicato.

La musica

Non sono da meno i poeti della canzone napoletana: Sergio Bruni, grande interprete e compositore di successi come Carmela; e ancora Salvatore di Giacomo, che fu anche poeta e drammaturgo ma noto ai napoletani e non solo per essere l’autore di brani come Marechiaro e ‘E spigule francese.

Artisti maggiormente noti sono Roberto Murolo e Renato Carosone. Il primo, anch’egli parente di Scarpetta come Eduardo, è uno dei più prolifici interpreti della canzone napoletana e i suoi duetti – Caruso con Lucio Dalla e Don Raffae' con Fabrizio De Andrè – sono nell’olimpo della storia musicale italiana.

Il nome di Carosone è legato alle inconfondibili sonorità dei suoi brani più conosciuti: Torero, Caravan petrol, Tu vuò fà l'americano, 'O saracino.

Il rock e il blues hanno come protagonisti partenopei Edoardo Bennato e Pino Daniele. Bennato ha unito testi moderni e intellettuali a sonorità all’avanguardia, mentre Pino Daniele ha cantato Napoli attraverso un suono triste e intenso ma a suo modo solare che gli ha donato la fama internazionale.

Impossibile non citare anche l’astro indiscusso Massimo Ranieri, il monumento culturale 99 Posse e gli Almamegretta di Raiz, quest’ultimo che ha anche reinterpretato Sergio Bruni. Ma la nuova scena napoletana oggi è sotto i riflettori grazie a Liberato, alla sua Napoli moderna che mescola il dialetto con le lingue straniere e poi i Nu Genea e il loro fusion funk che li porta in giro tra club e festival.

E quelle melodie mischiate con la tecno e le tammurriate si fondono con la nenia delle “parenti” e delle loro litanie per San Gennaro, ancora, in un incastro millenario. Tre volte l’anno i napoletani aspettano che il Santo compia il miracolo, che fede e realtà si uniscano attraverso quel sangue che torna a essere liquido.

San Gennaro invocato anche in una canzone bellissima da un artista poliedrico e saggio, irriverente e geniale, che da poco ha lasciato un vuoto dentro i cuori dei napoletani:

Da Pontano a Paisiello Giulio, Cesare Cortese
Da Basile a Totonno Petito fino a Benedetto Croce
Da Di Giacomo a Viviani poi Caruso coi Parisi
Da Totò ai De Filippo fino a Massimo Troisi
C'è passato Genovesi e Leopardi con orgoglio
La romantica Matilde e il mattino di Scarfoglio
Filangieri Cardarelli tutto l'oro di Marotta
C'è passata la madonna che ora vedi a Piedigrotta
Un Luciano De Crescenzo, Bellavista di Milano
E Sofia che da Pozzuoli oggi parla americano
Un Roberto De Simone che le ha preso pure il cuore
Ora cerca di sfruttarala

(Federico Salvatore)

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