Diario di bordo

Liberate Evan Gershkovich!

Lunedì 11 aprile 2023

Nella conversazione italiana sulla guerra in Ucraina i mezzi di informazione si sono spesso divisi – aspramente – sulle interpretazioni di quanto è successo e continua a succedere, così come sul modo di dare le notizie e orientare l’opinione pubblica; hanno auspicato ed auspicano soluzioni differenti per porre fine al conflitto. Dopo più di un anno, le posizioni non sono cambiate.

È per questo motivo che credo sia importante sottolineare e diffondere questa iniziativa, da un’idea del direttore del "Foglio" e firmata da diversi direttori di importanti testate.
È una breve lettera indirizzata al nuovo ambasciatore russo a Roma; riguarda la solidarietà con un collega, ma più in generale la protezione da accordare al lavoro dei giornalisti.

Eccola: 

“Sig. Ambasciatore Alexei Paramonov, cogliamo l’occasione della sua recente nomina per augurarle un proficuo e buon lavoro in Italia.

Le scriviamo, al pari di quanto hanno fatto degli autorevoli nostri colleghi europei e statunitensi verso i rappresentanti diplomatici della Federazione Russa a Washington e Parigi, per esprimere tutta la nostra profonda preoccupazione e il nostro sconcerto, per l’arresto e l’incriminazione a Mosca di Evan Gershkovich, giornalista del Wall Street Journal.

A nome dei giornalisti italiani che lavorano per le nostre testate e ritenendo di farci interpreti di un sentimento diffuso nell’opinione pubblica del Paese, vogliamo rappresentare la nostra ferma condanna di questa decisione e intendiamo aggiungere la nostra voce a quella di chi sta chiedendo che Gershkovich venga subito rilasciato.

Gershkovich è uno stimato e serio professionista. Nonostante la sua giovane età, ha una lunga carriera da giornalista, con diversi anni trascorsi in Russia.

Corrispondenti stranieri lavorano in Russia da prima della Rivoluzione ed esercitando il diritto-dovere di cronaca hanno contribuito a raccontare il ruolo centrale che il suo Paese ha sempre avuto in Europa e nel Mondo. Questo essenziale canale di dialogo e confronto rischia di scomparire se le autorità russe confermeranno le scelte che hanno portato all’arresto di Gershkovich. Chiediamo che la vicenda possa essere velocemente risolta con un ricorso alla ragionevolezza e ai principi della libertà di espressione e di pensiero. Affidiamo il nostro auspicio a questa lettera e confidiamo in una sua positiva risposta".

Libri e film per approfondire

La libertà di stampa. Dal XVI secolo a oggi

Di Pierluigi Allotti | Il Mulino, 2020

Kiev

Di Nello Scavo | Garzanti, 2022

Niente di nuovo sul fronte occidentale

Di Erich Maria Remarque | Neri Pozza, 2016

La guerra di Alan

Di Emmanuel Guibert | Coconino Press, 2017

Il fotografo. Nuova ediz.

Di Emmanuel GuibertDidier LefèvreFrédéric Lemercier | Coconino Press, 2022

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Roma, marzo 1944. Retata di fronte a Palazzo Barberini, effettuata da truppe tedesche e fasciste dopo l'attentato partigiano in Via Rasella contro una compagnia di polizia altoatesina (aggregata alle SS) in addestramento, il 23 marzo 1944. Gli arrestati in questa retata furono portati al Viminale, detenuti e malmenati, e una parte di essi sarebbe stata uccisa per rappresaglia alle Fosse Ardeatine.

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