Questo libro nasce da una manciata di fotografie d'archivio e dalla possibilità di lavorarci, trattandole come fonti ma anche come suggestioni dal fortissimo potere simbolico
Guardatele negli occhi. Ammirate il loro sorriso. Pensate: quella che può apparire una scena fra amiche, rilassate, intente a parlare con leggerezza, è la più ingannevole delle immagini.
Già, perché queste donne condividono un segreto che deve assolutamente rimanere tale.
Benedetta Tobagi (qui la sua ultima recensione per la rubrica Passato di letture) ha scritto un libro - un bellissimo, importante saggio - che ci permette di avvicinarci a Teresina, Bianca, Cleonice e a tutte le altre donne che con il proprio coraggio contribuirono alla lotta partigiana, in modo da permetterci di scoprire cosa c'era dietro quei sorrisi ed entrare nei segreti che condivisero.
La storia delle donne italiane ha nella Resistenza e nell’esperienza della guerra partigiana uno dei suoi punti nodali, forse il piú importante. Benedetta Tobagi la ricostruisce facendo ricorso a tutti i suoi talenti: quello di storica, di intellettuale civile, di scrittrice.
Il racconto della resistenza, nel dopoguerra, rispetto alla questione femminile ha conosciuto un vero e proprio oblio
Riscoprire, restituire, risarcire: ecco gli assi lungo i quali deve muovere oggi il lavoro dello storico.
Riscoprire le storie negate o taciute, e restituire loro lo spazio cui hanno diritto all'interno di narrazioni che spesso sono informate da un'epica partiarcale; risarcire coloro che di quelle storie furono protagoniste con una possibilità di memoria.
Oggi più che mai, è necessario che la storia della lotta armata per la liberazione dal nazifascismo sia una storia nella quale le donne godono di cittadinanza attiva.
In questo senso, il lavoro compiuto da Benedetta Tobagi nel suo saggio è esemplare: un lavoro di paziente tessitura, a partire da un archivio di immagini, per riuscire a contestualizzare quelle immagini e a tradurne il senso più profondo all'interno di un disegno che va rinnovandosi e chiarendosi ad ogni pagina.
Io ho trovato veramente straordinario come le donne che si impegnano a vario titolo nella resistenza acquisiscano una consapevolezza totalmente nuova del proprio corpo
Ed è una storia emozionante, forte, intensa: una storia di passioni e intelligenze, certo, ma anche una storia di corpi.
Perché anche del proprio apparire queste donne seppero cogliere l'aspetto rivoluzionario e sovversivo, come il libro racconta molto bene.
"Sei bruttina. Nessuno ti guarda: sarà la tua salvezza.
Sei bellissima. Sono stupidi: li fregherai scoprendoti appena, come una stirpe di sirena prima di te.
Ti sottovalutano. Bene, li prenderai alla sprovvista".
Ecco: questo saggio ci ha presi alla sprovvista, e ci ha fatti innamorare. Di un modo di raccontare; di un modo di (ri)portare alla luce storie umanissime e belle, per quanto intrise di sofferenza e di dolore; di un modo - infine - di raccontare che la Storia è donna anche quando ci ostiniamo a guardarla attraverso le lenti ispessite e oramai graffiate delle nostre abitudini.
La Resistenza delle donne è stata taciuta troppo a lungo.
È tempo di farla circolare fra noi, libera e nuova.
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