Diario di bordo

Cospito è sano, dunque può morire

Giovedì 26 gennaio 2023

Prima Pagina, 1974, di Billy Wilder è uno dei più brillanti e spietati film del Novecento, uno sguardo sul cinismo della politica e del giornalismo; si svolge a Chicago nel 1929 alla vigilia dell’impiccagione di un anarchico (un omino pacifico) nell’attesa frenetica dei risultati delle elezioni locali, in cui, come sempre, il “popolo” vuole manette, sangue, sicurezza e vendette. In uno sfoggio di garantismo del Potere, l’anarchico viene sottoposto a visita psichiatrica, e il Chicago Examiner brucia tutti i concorrenti sul tempo, annunciando il verdetto con un titolo cubitale: “È SANO. PUÒ ESSERE UCCISO”.

Poi le cose andranno diversamente; ma se tornerete a guardare il film continuerete a divertirvi con Jack Lemmon, Walter Matthau e Susan Sarandon; e a pensare a quanti passi avanti ha fatto la civiltà in cent’anni. Noi oggi non seguiremmo con cinismo e le dirette TV la morte prossima di un mafioso malato terminale di cancro. Noi oggi non seguiremmo con cinismo la sorte di un anarchico che rischia di morire al 41 bis.

... proprio sicuri? davvero siamo diventati più civili?

La cronaca di oggi – e il giornalismo di oggi – ci dicono di no.
Il primo caso lo conoscete tutti: è Matteo Messina Denaro, il simbolo dell’Italietta del momento.

Ma il secondo, forse, meriterebbe più attenzione.

C’è in Italia un militante anarchico, Alfredo Cospito, al 41 bis in un carcere di massima sicurezza in Sardegna in cui le celle sono sotto il livello del mare. Ha l’ergastolo (“ostativo”, naturalmente) per aver messo due pacchi bomba all’ingresso della scuola allievi carabinieri di Fossano (Cuneo), nel 2006. Lo scoppio non provocò né morti, né feriti, ma avrebbe potuto teoricamente farne.
Per questo contro Cospito, condannato per “strage”, si sono adottate le misure più dure, inutili, disumane.

Alfredo Cospito, che chiede solamente di essere tolto da quell’assurdo stato di detenzione, è da cento giorni in sciopero della fame, ha perso 42 chili di peso e il suo medico curante dice che è un paziente a rischio di vita. Molti intellettuali, e tra loro molti giuristi, hanno firmato appelli per lui e hanno chiesto al ministro della Giustizia Nordio di intervenire.

Speriamo che lo faccia – e può farlo. Si spera che Cospito non muoia nell’attesa.

(Aspettando notizie sulle condizioni di salute di Matteo Messina Denaro).

Libri e film per saperne di più

Il diritto alla speranza davanti alle corti. Ergastolo ostativo e articolo 41-bis

Di Andrea PugiottoFabio FiorentinEmilio Dolcini | Giappichelli, 2020

L' inferno di Pianosa. L'esperienza del 41 bis nel 1992

Di Rosario E. Indelicato | Sensibili alle Foglie, 2015

Scritti dal carcere. Poesie e prose

Di Bobby Sands | PaginaUno, 2020

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