"Ar core, Ramon! Ar core!" 
una tragedia moderna ai tempi di Omicron

Lunedì 24 gennaio

Non so perché, ma mi è venuto in mente di scrivere una tragedia moderna. Si chiama: Arcore.

Questo è l’atto primo, scena prima.

Coro di ragazze: "Meno male che Silvio c’è…" (entrano ed escono dalla scena)

Entra un altro coro di ragazze: “Meno male che Silvio non c’è più” (escono anche loro)

Lo speaker legge un comunicato in cui Silvio rinuncia alla candidatura al Quirinale. Un atto di generosità, visto che “i voti li avevo”, in nome dell’unità nazionale. Saluta tutti.

Coro: lamenti, disperazione, lacrime. Entra Vittorio Sgarbi, piangendo: “lo sapevo, lo sapevo, ma era il suo sogno…”

Una voce fuori campo: “E chi se ne frega ...”. Zittita dal coro. “Rispettate i sogni!”

Entra Matteo Salvini: “Sono venuto a seppellire Silvio, non a tesserne l’elogio. Però era un grande. Era un uomo d’onore. Anche Draghi è un uomo d’onore. Anch’io sono un uomo d’onore. Siamo tutti figli suoi. È stato così generoso… E ora, cittadini, voltiamo pagina… andiamo, come vorrebbe lui, verso un candidato condiviso. Ghe pensi mi".

Entra Giorgia Meloni: "Soy Giorgia! Soy mujer! Soy cristiana!". Nessuna reazione. Si ferma perplessa: "scusate, ho sbagliato il momento". Esce

Il coro ondeggia: c’è chi applaude, chi digrigna i denti

Speaker legge un comunicato: Silvio è in ospedale sottoposto a visite di routine.

Un ventilatore sparge una forte corrente d’aria ad indicare un vento gelido che soffia sulla villa di Arcore alla vigilia delle prime chiamate.

In un altro palazzo, il Quirinale, si fanno scatoloni. Pronti a disfarli?

In una capitale europea, Kiev, diplomatici e personale sgombrano gli uffici perché si aspettano che arrivino i russi.

Ragazzi! e poi dicevano che con Omicron aveva vinto la noia ….