Non parlo volentieri di fumetto, la sera al bancone.
È come, per un idraulico, parlare di brugole. Tuttavia ieri ho fatto un'eccezione, punzecchiato su una questione riguardate la musica.
Perché di quella, sì, converso sempre volentieri.
È saltata fuori una questione bizzarra, e dunque interessante. Che cosa ascoltano i personaggi dei fumetti?
Posso provare a parlare per alcuni di quelli di cui ho scritto e scrivo storie. Premesso che, ovviamente, si tratta soltanto di ipotesi.
Secondo me, Topolino è (sarebbe, cioè) un fan di Bruce Springsteen.
Sono entrambi così americani, ma in un senso buono. Eroi della porta accanto. Entrambi positivi, ottimisti, ma coscienti dei problemi del mondo. Entrambi profondamente legati ai propri amici, compagni di avventure. Sì, me lo vedo proprio Mickey Mouse a un concerto del Boss, perfino invitato nel backstage. Per inciso, a me Topolino piace più di Springsteen, ma non è questo il punto.
Credo che a Paperino, invece, potrebbero piacere molto i Green Day.
Perché è un tipo nervoso, grintoso e profondamente simpatico. Perché è un ragazzaccio di successo. E poi lui e loro hanno in comune la pigrizia, considerando che negli ultimi dieci anni Green Day hanno fatto soltanto tre dischi.
Con Dylan Dog è facile, basta avere buona memoria.
Per ricordarsi che, fin dalle sue prime storie, l'indagatore dell'incubo ha rivelato un'anima metallara. Heavy metal inglese, degli anni Ottanta. Di sicuro, un posto d'onore va ai primi Iron Maiden, ancora con la voce di Paul Di'Anno. Quelli di Killers, album che adesso mi viene voglia di recuperare (... in vinile: serve dirlo?), dai temi parecchio dylandoghiani.
Per Diabolik la questione si fa più complessa.
È un individuo così freddo e razionale, così calcolatore, anche se ha i suoi tormenti nascosti. E a tratti, se non altro con Eva Kant, riesce a essere romantico. La butto lì, magari gli piacciono i Kraftwerk.
E Tex? Be', nel far west i dischi non c'erano.
E nelle storie del ranger al massimo si vedono pianisti da saloon e cowboy con l'armonica.
C'è una cosa, però, che mi fa riflettere di questo personaggio. La sua capacità di essere sempre uguale a se stesso, eppure restare attuale. Con un successo colossale. Allora, associo Tex Willer ai Rolling Stones, sebbene lui sia un tipo con la testa sulle spalle, che al massimo si concede un whisky per sciacquarsi le tonsille.
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