Il verso giusto

Tutti dobbiamo tutto a chi ci precede di Charles Wright

Illustrazione di Asia De Salvo, 2024, studentessa del Liceo artistico Volta di Pavia. Tecnica mista

Illustrazione di Asia De Salvo, 2024, studentessa del Liceo artistico Volta di Pavia. Tecnica mista

Tutti dobbiamo tutto a chi ci precede

 

Tutti dobbiamo tutto a chi ci precede,

a chi, con incedere leggero,

ha danzato il tip-tap delle nostre storie, delle nostre tecniche,

                                                            a chi ci ha concesso di dire

quello che avevamo da dire.

Dio li tenga in gloria nei loro lunghi mantelli e scarpe evanescenti.

Dio voglia che le nostre figure siano eleganti,

                                                            degni i nostri passi.


(Da Charles Wright, Littlefoot, Traduzione di Antonella Francini, Crocetti, Milano 2023)

Charles Wright è a mio parere il più grande poeta americano contemporaneo. Nato nel Tennessee nel 1935, ha iniziato a scrivere poesia negli anni in cui si trovava in Italia, a Verona, militando nell’esercito americano. Più tardi è vissuto anche a Roma e ha tradotto La bufera e altro di Montale. La scrittura di Wright è poematica e insieme frammentaria: si accende, spezzettata e totalizzante, a contatto con la luce naturale, con il paesaggio, con l’apparizione delle minime presenze vegetali e animali.

La rincorsa delle stagioni si lega per lui, memore di Eliot ma anche di Dante, alla ricerca dell’eterno, al punto di interconnessione con ciò che sta oltre il tempo. Littlefoot, tradotto in italiano da Antonella Francini, è un libro uscito in edizione originale nel 2007 e scritto dal poeta intorno ai suoi settant’anni. Perciò è anche un consuntivo, ma prima di tutto è un’interrogazione incessante sul senso, con una traiettoria a tratti mistica, pur incardinata in una postura assolutamente laica.

Littlefoot. Testo inglese a fronte. Ediz. bilingue

Seguendo il corso di un anno, il settantesimo del poeta, assistiamo al mutare delle stagioni sulla sua terra, rendendoci conto che ci siamo riflessi in essa, che la vera affinità è tra scrittore e soggetto, umano e natura, l'uno che diventa l'altro, poiché il fiume è come il nostro sangue, “si accende,/lontano dalla vista, lontano dalla mente”.

Nel testo che qui si presenta, Wright eleva un ringraziamento a chi ci ha preceduto. A loro, dice il poeta, dobbiamo tutto e questo vale per ognuno di noi. Chi sono coloro che ci hanno preceduto? Certo i nostri genitori e i nostri nonni (in un altro punto del libro, da aprire e scorrere come fosse una mappa, scrive il poeta: «come i nostri nonni prima di noi»), ma non solo. Coloro che ci hanno preceduto sono anche quelli che hanno preso parola, che hanno scritto e tracciato segni in forma d’arte per aprirci una strada. Sono i maestri, dunque, e le guide e gli spiriti che hanno permesso a noi di fiorire nel centro di un linguaggio, di prendere coscienza di esso e di noi: non una sola, ma molte generazioni, a cui noi siamo legati come un anello ad altri anelli della stessa catena. Ora tocca a noi stare esposti alla prova e fare tesoro di tutto quanto è stato detto, pensato e fatto prima di noi, avanti la nostra nascita o la nostra presa di parola.

Gli artisti visti e i poeti letti, le donne e gli uomini che nella nostra memoria formano la pietra angolare del ricordo e quindi della coscienza di ciò che (anche grazie a loro) siamo diventati: ecco chi sono quelli che ci hanno preceduto. Queste persone hanno danzato, hanno dato movimento alla vita prima che essa fosse anche nostra, prima che fosse la nostra volta di muoverci in tondo, lungo le stagioni, con lei. A loro noi dobbiamo tutto ed è grazie a loro se possiamo oggi dire qualcosa, tracciare una parola, lasciarla incisa per chi a sua volta la interrogherà dopo di noi.

È in questo intreccio che il poeta riconosce il suo posto, naturale e incastonato nella metamorfosi, nel divenire, nell’elemento misterioso del tempo. Perciò la parte finale del testo è quasi una preghiera: per quelli che sono venuti prima e che ci hanno insegnato a vivere, a pensare, a fare, e per noi, perché Dio ci conceda di essere degni di chi ci ha passato il testimone e degni anche del grande enigma della creazione.

Libri di Charles Wright

Littlefoot. Testo inglese a fronte. Ediz. bilingue

Di Charles Wright | Crocetti, 2023

Breve storia dell'ombra

Di Charles Wright | Crocetti, 2021

Italia

Di Charles Wright | Donzelli, 2016

L' altra riva del fiume

Di Charles Wright | ExCogita, 2001

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