NOTA: Qui trovate la nostra proposta di saggi dedicati al tema.
Ottant'anni sono un tempo lungo, per gli uomini.
Ma per la Storia, ottant'anni non sono poi molti.
È vero: dal 1943 ad oggi il nostro Paese è cambiato radicalmente e l'Italia repubblicana ha già attraversato tante fasi, che marcano una distanza considerevole dal ventennio fascista di cui l'otto settembre di quell'anno segnò la fine.
Ma nella storia del periodo in cui Benito Mussolini e la sua creatura politica furono al centro del discorso politico e sociale di questo Paese, ci sono tutti gli ingredienti perché si debba continuare a interrogarsi su di essa, su quel che rappresentò per gli italiani e sui modi in cui il suo lascito (quello che Umberto Eco definì Il fascismo eterno) sarebbe stato digerito e superato - oppure mai del tutto superato, perché in fondo incompreso in alcuni suoi tratti che originavano ben da prima dell'avvento di Mussolini - dai governi che avrebbero scandito la storia dell'Italia repubblicana .
I temi del potere e del consenso, ad esempio, sono cruciali per comprendere a fondo le dinamiche che permisero a un uomo come Mussolini di governare in modo tanto fermo sugli organi e le istituzioni di cui il fascismo si dotò, esercitando un controllo totalitario e illiberale su un popolo che - è bene ricordarlo - non fu mai completamente allineato alle sue posizioni.
Ecco perché il 25 luglio 1943 è un momento sul quale è giusto continuare a interrogarsi.
Nella ricorrenza del giorno in cui il Gran Consiglio sfiduciò il Duce, e mettendo così in moto una catena di eventi che avrebbe portato nel giro di quaranta giorni al drammatico passaggio segnato dall'otto settembre, abbiamo voluto favorire una conversazione fra storici e giornalisti che potesse servire da bussola a quanti sono curiosi di sapere cosa avvenne davvero quel giorno, che ruolo vi giocarono Dino Grandi, Vittorio Emanuele III e Pietro Badoglio, se Mussolini avesse consapevolezza che quello che si stava consumando sarebbe stato per lui un momento cruciale, senza ritorno.
E soprattutto quali furono le condizioni che fecero maturare un momento che fino a pochissimo tempo prima sarebbe stato addirittura impensabile, per gli italiani?
Due storici - Claudia Baldoli e David Bidussa - e una giornalista - Micol Sarfatti - hanno raccolto l'invito (la sfida?) e sono venuti a trovarci per dare il via a una conversazione che è il nostro contributo al dibattito.
Un dibattito che è giusto non resti confinato nelle aule delle Università o delle biblioteche, ma che deve invece farsi enzima di una riflessione collettiva, oggi più che mai. Tornare a quei giorni drammatici per capire meglio quali forze agirono e che traccia lasciarono sulla società italiana, partendo dalle fonti - come sempre la storia deve fare - per provare a interrogarle con gli strumenti dell'oggi. Buona visione a tutti!
Di
| Perrone, 2023Di
| Feltrinelli, 2022Di
| Morcelliana, 2021Di
| Castelvecchi, 2013Di
| Mondadori, 2013Di
| Solferino, 2020Di
| Il Mulino, 2023Di
| La nave di Teseo, 2018Di
| Mondadori, 2022Di
| Bollati Boringhieri, 2019Il 25 aprile di Maremosso
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