Arrivi e partenze

Elementare, Dixit!

La scena del delitto si presenta confusa, ricca di elementi contraddittori, difficile da interpretare. 
Sul pavimento, fra il canapè e il tavolino, una sagoma inequivocabile tracciata col gesso circoscrive i contorni della vittima. 
… ma quando ci avviciniamo, beh, ci sono decisamente diverse cose che non tornano!
Già. Non è una figura umana, quella attorno alla quale la scientifica e i RIS (Reparti Indagini Semiologiche) hanno steso un cordone invalicabile: sembra piuttosto una parola… anzi: una frase. Sì! è una locuzione di uso comune, un'espressione che ogni giorno, da qualche anno, sentiamo pronunciare decine di volte… e spessissimo senza capirne il perché. 
Eh già: hanno ucciso il "Piuttosto che".

Chi sia stato non si sa. Per fortuna c'è chi sta già indagando, pur senza la pipa e la lente d'ordinanza.
Il ragazzo ha un aspetto simpatico e sulle sue labbra è stampato un sorriso gioviale, che invita alla conversazione
Mentre il giovane detective raccoglie le prove del misfatto, annotando su un taccuino parole, parole e ancora parole, una frase risuona nella stanza, e sembra accendere la sua curiosità.

… Elementare, Dixit!

L'INTERVISTA

Con parole tue. Viaggio fra le etimologie e i modi di dire più curiosi della lingua italiana

Un libro che rappresenta un curioso viaggio nel mondo della nostra lingua italiana, delle sue parole più curiose e dei modi di dire impensati e impensabili.

Marco Ballarè, in arte (leggi: sui social) Marco Dixit, ama le parole.
Nella meritoria opera che ogni giorno questo giovane e appassionato divulgatore compie sui social, convergono tante delle qualità che rendono il libro di cui è venuto a parlarci una lettura caldamente consigliata.
Già, perché Con parole tue (Gribaudo edizioni) è proprio quello di cui si sentiva il bisogno, in un momento storico nel quale la nostra bellissima lingua deve vedersela con una proliferazione incontrollata degli spazi in cui può esprimersi e, contemporaneamente, fare i conti con un'erosione di quella soglia di attenzione minima che ogni lingua richiede per potersi dire ben utilizzata. 

Nel libro di Marco, troviamo una galleria di parole, espressioni e modi di dire che tendiamo ad utilizzare senza conoscerne la storia. E la storia che c'è dietro ogni parola, com'è lo stesso Marco a ricordarci, è sempre degna di essere conosciuta. 
Parole di origine latina, di origine greca, parole e modi di dire la cui origine si perde nella notte dei tempi (a proposito di belle espressioni) e che Marco riporta alla luce per rendere giustizia alla tanta strada che quelle parole, quelle espressioni hanno fatto nel tempo e fra uomini e donne, caricandosi di senso e di valore di cui è bene essere consapevoli. 
Ecco allora perché il titolo del libro, Con parole tue, consente almeno una duplice accezione, e la seconda - quella secondo la quale le parole devono essere fatte davvero "tue" perché tu possa rendere giustizia alla stratificazione semantica e alla storia di cui sono portatrici - è forse quella più bella. 

… ah, a proposito: piuttosto che fare altro, godetevi la nostra intervista. E poi? E poi leggete il libro di Marco, no?
Elementare, Dixit!

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