Arrivi e partenze

Corrado Stajano. Una vita, molti destini

Destini. Vite di un mondo perduto
Destini. Vite di un mondo perduto Di Corrado Stajano;

Stavano passeggiando quando Cesare Garboli chiese a Corrado Stajano che cosa lo interessasse di più nella vita. La risposta di Stajano nacque di getto: «I destini», disse. E Garboli, quasi parlasse a se stesso: «Anche a me», sussurrò. Da questo dialogo prende ispirazione la raccolta "Destini", che comprende scritti su donne e uomini incontrati dall’autore nel corso dell’esistenza

Il libro di Corrado Stajano Destini. Vite di un mondo perduto è un arazzo di storie e caratteri, un'elegia al Novecento, un tributo a uomini e donne le cui idee hanno contribuito a rendere il "secolo breve" così denso e unico. 
Ma Destini è anche la summa di una vicenda umana e professionale irripetibile. Stajano è un maestro del giornalismo, ma non diteglielo: con l'umiltà che lo contraddistingue, si schermirebbe e volgerebbe altrove il suo sguardo. 
Nel corso di una carriera che continua da quasi settant'anni, questo formidabile testimone delle vicende italiane del secondo Novecento ha saputo trovare e affinare una voce unica
È la voce con la quale - ad esempio - Stajano ha raccontato la vicenda dell'anarchico Franco Serantini in un libro leggendario, Il sovversivo, pubblicato nel 1973.
All'epoca, il libro vendette mezzo milione di copie. 
Poi ci fu Un eroe borghese, sulla vicenda del crac del Banco Ambrosiano e l'omicidio del commissario liquidatore Giorgio Ambrosoli: un altro grande exploit di giornalismo investigativo, dal quale venne tratto anche un film (forse non all'altezza del libro da cui traeva ispirazione).

Collaboratore, redattore, inviato de Il Mondo di Pannunzio, di Tempo illustrato, Panorama, Il Giorno, Il Messaggero, Stajano ha poi messo al servizio della comunità la sua passione per la politica, diventando Senatore nelle fila del Partito Democratico, nel periodo compreso fra il 1994 e il 1996 e successivamente facendo parte della Commissione parlamentare antimafia.  

Oggi Stajano ci accoglie nella sua bella casa milanese per rievocare alcuni degli incontri narrati e approfonditi nel libro pubblicato da Il Saggiatore. E davanti ai nostri occhi passano eco di Tiziano Terzani e di Edith Bruck, ricordi di Giulio Einaudi e di Claudio Magris

Quelle vite escono dai libri, e la memoria si fa carne nel racconto di Stajano, che siamo felicissimi di potervi proporre. Buona lettura, e buona visione!

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Ha scritto su importanti quotidiani e settimanali, ha firmato per la Rai documentari televisivi di argomento politico e culturale. Ha pubblicato, da Einaudi, Il sovversivo (1975), La pratica della libertà (1976), Africo (1979), L'Italia nichilista (1982-1992), Un eroe borghese (1991) da cui è stato tratto il film omonimo, Il disordine (1993). Con Garzanti ha pubblicato Promemoria (1997, Premio Viareggio), Ameni inganni (con Gherardo Colombo, 2000), Patrie smarrite (2001), I cavalli di Caligola (2005), Maestri e Infedeli (2008). Ha inoltre curato il volume che raccoglie gli atti d'accusa del maxiprocesso di Palermo, Mafia (Editori Riuniti, 1986) e La cultura italiana del Novecento (Laterza, 1996).Fonte immagine: Maremosso

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