Diario di bordo

Sangue e l'arena

Venerdì 14 aprile 2023

Scusate se intervengo su un fatto minore (che forse tanto minore non è), ma lo faccio perché conosco direttamente la vicenda.
Sto parlando del programma “Non è l’arena” condotto da Massimo Giletti, chiuso improvvisamente dall’editore di La7, secondo le prime notizie per una storia poco chiara legata all’arresto di Matteo Messina Denaro. Una storia che fece scalpore e che credo tutti ricordino.

Nel novembre del 2022 Giletti intervistò uno strano personaggio, Salvatore Baiardo, noto agli addetti ai lavori per essere stato, trent’anni fa, il più importante favoreggiatore della latitanza dei due fratelli Graviano nel novarese; due fratelli oggi condannati come ideatori e realizzatori delle stragi mafiose del 1992-1993. In quell’occasione – out of the blue – Baiardo rivelò che Messina Denaro era gravemente malato e che si sarebbe consegnato e lasciò intendere che i suoi antichi sodali Graviano avevano dato notizie importanti ai carabinieri. Quando Messina Denaro venne arrestato (16 gennaio 2023) Giletti convocò Baiardo in studio e fu un vero scoop. In quell’occasione invitò anche il sottoscritto, perché sia  Baiardo che i Graviano sono protagonisti del mio ultimo libro, Qualcuno visse più a lungo, a quegli eventi dedicato.

Quando ricordai a Bajardo il suo passato non certo limpido, questi rispose stizzito e minaccioso nei miei confronti; un’interruzione pubblicitaria terminò la questione.
Non venni più invitato, mentre Baiardo divenne ospite fisso della trasmissione “Non è l’arena”, una specie di consulente e oracolo; notai anche che il conduttore era in grado, settimana dopo settimana di fornire, su MMD, notizie riservate, registrazioni audio, insomma veri e propri scoop, che cozzavano con il riserbo degli inquirenti e, in molti, alimentavano i sospetti più vari.

Giovedì sera, la notizia della chiusura della trasmissione. Ecco, io non mi stupirei che venisse fuori molto altro ancora. Salvatore Baiardo conosce molti segreti: di Matteo Messina Denaro, delle bombe, dei rapporti tra Graviano e Berlusconi; la giustizia l’ha sempre trattato fin troppo bene.

Ed io, vecchio cronista di quella stagione, non ho mai capito perché. O forse l’ho capito, ma non ve lo dico.

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