Diario di bordo

La rivoluzione dei computer quantistici

Venerdì 16 dicembre

In viaggio tra la California e l’Italia, una dozzina d’ore e nove di fuso orario, ho pensato bene di scrivere in anticipo il mio pezzo quotidiano; è un’anteprima che spero vi interessi.

È un articolo dell’ultimo numero del New Yorker, che mi ha attirato  per il titolo.
E non poteva essere altrimenti, visto che tutti si interrogano sul futuro della civiltà della Silicon Valley, oggi squassata tra le megalomanie di Elon Musk, la colossale antipatia di Mark Zuckerberg e licenziamenti che hanno raggiunto le 150.000 persone.

L’articolo, scritto dal giornalista Stephen Witt non può non attrarre l’attenzione: “Il Quantum Computer che cambierà il mondo”.
Scritto per suscitare l’attenzione di profani come credo siano la maggioranza dei lettori, l’aticolo parte da una grigia palazzina nei dintorni di Santa Barbara (curiosamente non segnalata da Google maps), dove un giovane ingegnere tedesco che non si perde un’edizione del Burning Man, la grande festa psichedelica della California, lavora alla realizzazione del “quantum” che cambierà il mondo.
Non è solo: allo stesso progetto lavorano tutti i giganti tech americani. Ma anche il governo cinese.

Si tratta di questo: i computer che conosciamo, ormai da 40 anni, lavorano su chips di silicio e su bit che svolgono operazioni con un linguaggio che conosce l’1 e lo 0. Dimenticateli. I nuovi chips lavoreranno su “qubits” che possono calcolare l’1 e lo 0 allo stesso tempo, grarantendo una capacità e velocità di calcolo “inconcepibile per una mente umana”.

I qubits saranno la prima applicazione della meccanica quantistica – roba che ha a che fare con la personalità delle particelle subatomiche e con l’esistenza di Dio, grande rovello di Albert Einstein. Per garantire la “stabilità” dei qubits ci vogliono superconduttori, temperature polari, nanotecnologie, ma sembra che ormai ci siamo. E tutto il nostro mondo dovrà essere cambiato, e alla svelta.
Per esempio, la crittografia su cui si regge internet, che un computer attuale impiegherebbe decenni a decifrare, un quantum computer la risolve in un giorno.
E quindi, occorrerà cambiare i codici militari, medici, tutte le transazioni finanziarie, ma anche tutti gli altri aspetti della vita quotidiana.
In compenso, la spaventosa capacità di calcolo potrà rivoluzionare la risposta al cambiamento climatico, alla scarsità di cibo, all’attuale funzionamento di internet e dei social media.

Sembra ieri, Steve Jobs. Il Quantum computer è previsto per il 2029. E quando dicono così, è perché in realtà è già dietro l’angolo, o forse c’è già.
Il problema – uno dei tanti - è sapere chi arriverà, o è già arrivato, per primo

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