Tracce di Tito

Dischi che girano sul mio piatto 

Di solito qui parlo di cose che mi piacciono o, almeno, mi interessano. A volte, anche di cose che non mi sono piaciute, che mi hanno deluso. Riguardo alle cose che non mi interessano, preferisco, invece, tacere. È antipatico ostentare uno snobismo da quattro soldi. E questo, lateralmente, è tutto quello che ho da dire su Sanremo. (Tra l'altro, ho l'impressione che sia diventato più chic parlarne.)

Passiamo quindi a recenti uscite discografiche di un certo rilievo, che sottopongo alla vostra attenzione.

Rendermi conto che Screamadelica, dei Primal Scream, è uscito... trent'anni fa, porca miseria, mi fa sentire un vecchio arnese. A consolazione, arriva una raccolta di versioni alternative e "demo" di pezzi di quell'album, intitolata Demodelica. È un acquisto da fan sfegatati e completisti, però la tentazione è forte. Ha anche una bella copertina, per i miei gusti. Vi farò sapere, nel caso, e intanto vi ho avvertiti.

Screamadelica
Screamadelica Di Primal Scream

Screamadelica è il terzo album del gruppo britannico Primal Scream, pubblicato il 23 settembre 1991 nel Regno Unito dalla Creation Records e l'8 ottobre 1991 negli Stati Uniti d'America dalla Sire Records. Screamadelica è stato molto acclamato dalla critica ed è spesso riconosciuto come uno dei migliori album degli anni novanta. Ha vinto anche il primo Premio Mercury nel 1992.

A proposito di nostalgia canaglia e di faccende della mia generazione, è uscito La mia patria attuale, di Massimo Zamboni, ex CCCP e CSI, che da una ventina d'anni ha una sua carriera molto interessante. Per la verità, anche come scrittore. La trionferà, suo libro più recente, è parecchio emozionante. Scusate l'uscita dal seminato.

Un altro salto indietro nel tempo, lo ha fatto Elvis Costello tornando assieme ai suoi The Impostores, per realizzare The Boy Named If.
È rock'n'roll grintoso e divertente, fatto con il cuore e con il cervello, che ricorda i primi capolavori del secondo Elvis più importante della storia della musica.

Intanto Cat Power se ne esce con una raccolta dal titolo esplicito: Covers. Per la verità si tratta del terzo disco del genere, per lei, dopo The Cover Records (2000) e Jukebox (2008).
Questa volta, affronta pezzi originariamente firmati da Frank Ocean, Lana Del Rey, The Pogues, Iggy Pop, Nick Cave e Nico, fra gli altri. Prendo a scatola chiusa.

Ho già sentito, invece, qualche pezzo di Barn, di Neil Young & Crazy Horse, che sorprendendomi mi ha ricordato la malinconica e rude dolcezza (ogni tanto mi vengono definizioni così) di Harvest. Il che lo rende acquisto praticamente obbligato, a basso rischio di delusione.

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